Selected excerpts from the article by Cesare Amantini
examine the role of the ligamentum capitis femoris (LCF) vessels in the blood
supply to the femoral head. In addition, the author discusses the evolution of
the LCF, suggesting that this structure is a separated part of the hip joint
capsule.
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Quote p. 57
In seguito a numerose iniezioni praticate nelle arterie del membro inferiore, limitate talvolta alla sola circonflessa interna a me rimase sempre impossibile poter stabilire con certezza da quale via fosse penetrato il liquido nel capo del femore, se a mezzo dei vasi della sinoviale, ovvero attraverso i vasi nutritizi del collo. Fu allora che mi proposi di praticare iniezioni isolate, limitando il campo di iniezione ad un solo ramo terminale.
Quote pp. 58-59
Ripetuto lo stesso esperimento sull'arteria acetobolica, non mi è
riuscito ottenere la penetraziene di liquido nel capo del femore, quantunque il
legamento terete rimanesse fortemente iniettato.
Esaminando attentamente in qual maniera si comportassero i vasi lungo
questo cordone fibroso, potei constatare che una o più diramazioni arteriose
principali giungono fino alla fovea capitis e quivi diminuiscono bruscamente di
volume per rimanere quasi obliterate e dar luogo alla formazione di un pennello
di sottilissimi capillari.
La maggior parte delle osservazioni sopra esposte furono fatte in
soggetti di età assai avanzata. Una particolarità degna di nota è che l'unica
volta che ottenni la penetrazione di una piccolissima quantità di liquido nel
capo del femore attraverso i vasi del legamento terete si trattava d'individuo
giovane ventenne. Mancando di ulteriori osservazioni, e ciò per scarsezza di
materiali, non ho potuto accertarmi se nei primi anni della vita si effettui
realmente il passaggio di sangue attraverso il legamento terete per penetrare
nella testa del femore. Questa ipotesi sarebbe appoggiata dall' altro fatto che
nel neonato uno o più vasellini penetrano costantemente dal legamento rotondo
nell'interno della cartilagine epifisaria, non che dalla considerazione
relativa allo sviluppo del legamento rotondo, che cioè questo cordone fibroso
rappresentante nei primi momenti di sviluppo una porzione del muscolo pettineo,
sia destinato a divenire un organo pressochè inutile, come vien dimostrato dal
fatto di sua incostanza nella serie animale e della sua atrofia e spesso totale
scomparsa nel vecchio, fatto questo che io ho potuto verificare due volte
durante le mie osservazioni.
I resultati delle mie ricerche sono dunque concordi con quelli ottenuti
da Hyrtl per ciò che riguarda i vasi del legamento rotondo, con quelli di Richet per i vasi della sinoviale. La sola, ma importante particolarità che io
ho potuto osservare relativamente a questi è, che il più cospicuo tronco
arterioso, tra quanti ne decorrono sulla sinoviale del collo del femore, va
sempre unito alla più grande ed alla più costante ripiegatura di quella, e che
alla stessa maniera con cui la ripiegatura prende la sua inserzione superiore
nel punto il più elevato della base della testa del femore, così quel vaso va a
penetrare nell'osso in un punto della base stessa che è il più elevato,
rispetto allo sbocco degli altri men cospicui vasellini.
Non fa duopo ripetere che questo vaso o fascio vascolare essendo
intieramente unito al cordone fibroso d'origine capsu lare che determina la
formazione della piega debba avere gli stessi rapporti suoi.
La conclusione che io derivo dalle osservazioni suesposte è che qualora le altre vie, le quali conducono sangue al capo del femore fossero interrotte, potrebbe il solo vaso della piega esser sufficiente a fornire ad esso quella quantità di liquido nutritizio necessario a mantenerne la vitalità.
Quote p. 60
Una ripiegatura della sinoviale posta lungo la linea foveo-trocanterica
inferiore determinata da un fascio fibroso proveniente dalla capsula e
indirettamente dal legamento pubo-femorale, si riflette sul collo e va a
raggiungere la insenatura che presenta anche nel cane il margine cartilagineo
della testa del femore (vedi fig. 4. R-In.).
E siccome questa insenatura è in questo animale assai più ravvicinata alla fovea capitis di quello che non sia nell' uomo, ne segue necessariamente che il fascio fibro-vascolare, il quale determina la formazione di quella ripiegatura stessa, contragga un rapporto di vicinanza col legamento rotondo assai più intimo nel cane di quello che non sia nella specie umana (confronta le fig. 2. e 4. R.). Inoltre una specie di avvallamento, esistente nella piccola porzione di cartilagine situata tra l'apice della ripiegatura e l'inserzione del legamento rotondo, sembra stia ad accennare alla esistenza eziandio di un antico rapporto di continuità tra l'un fascio fibroso e l'altro.
Quote pp. 61-65
Negli ungulati il legamento pubo-femorale si origina dal tendine pubico
dei muscoli addominali e dal lembo anteriore del pube; scorre dirigendosi verso
l'esterno, nella doccia della faccia inferiore di quest' osso cui in parte
aderisce, attraversa il foro in cui è convertita dal cercine cotiloideo la
incisura cotiloidea, si accolla al legamento rotondo e con esso (Fig. 5 l r.)
si inserisce sulla testa del femore (Chaveaux). Tale legamento manca nei
difalangi e nei tetrafalangi regolari e irregolari.
Esiste adunque nel cavallo, e negli ungulati in genere, un legamento
pubo-femorale, analogo forse al legamento omonimo descritto nell' uomo ed a
quello che si può osservare nel cane. L'analogia sarebbe fondata sulle
inserzioni comuni o quasi, l' una superiore, al pube, l'altra inferiore, al
femore. Quest' ultima inserzione non si effettua sul medesimo punto dell'osso,
ma sibbene sulla stessa direzione (linea foveo-trocanterica inferiore). La
differenza consiste in ciò, che nell'uomo il legamento pubo-femorale rimane
estra-articolare, e solo una piccola parte (ripiegatura) si flette molto in
alto per avvicinarsi al legamento rotondo, ma senza raggiungerlo; nel cavallo
invece è intra-articolare colla sua porzione inferiore, e il suo attacco al
femore si fa ancora più in sù che nell' uomo e nel cane, tantochè raggiunge
completamente la fovea capitis e lo stesso legamento terete.
Sutton (1) descrive il legamento rotondo del cavallo come costituito di due porzioni di cui una (leg. pubo-femorale di Chaveaux) si unisce col muscolo pettineo.
1) Sutton. The ligamentum teres - Jahresberichte über die Fortschritte der Anatomie und Physiologie - 1884.
Il rapporto che dissi esistere nell' uomo tra muscolo pettineo,
legamento pubo-femorale, piega sinoviale, legamento terete, trova quindi la sua
conferma nella disposizione analoga presentata dagli animali inferiori e
specialmente dal cavallo, dove m. pettineo, lig. pubo-femorale e lig. rotondo
non solo occupano la stessa posizione lungo la linea foveo-trocanterica
inferiore, ma sono ravvicinati e formano evidentemente un sistema continuo di
organi. Dove questa vicinanza così intima e questa continuità così perfetta
faccia difetto, come nel cane e nell'uomo, esiste una produzione intermedia,
una ripiegatura sinoviale che rappresenta l'anello d' unione fra quelle diverse
parti.
I rapporti del legamento rotondo col muscolo pettineo sarebbero ancora
più intimi nello Struthio camelus e nello Sphenodon. Nel primo infatti il
tendine del muscolo pettineo (m. ambiens) forma il legamento rotondo passando
dal lato interno della capsula al femore; mentre nel secondo il legamento si
unisce col muscolo e attraversa la cavità articolare (Sutton).
Welker (2) descrive il legamento rotondo del tapiro come un legamento parietale, vale a dire quasi del tutto aderente alla capsula dalla quale sarebbe separato da un una semplice perforazione. Lo stesso autore parlando del legamento rotondo della foca vitellina dice che esso si solleva dalla parete capsulare e decorre dal margine cotiloideo al margine della testa del femore. Non esisterebbe in questo animale quella perforazione, che è il primo principio dell' isolamento dalla capsula.
2) Welker. Zur Anatomie des ligamentum teres femoris - 1877.
Una disposizione del tutto analoga a quest' ultima ho potuto riscontrare nella rana. In questo anfibio il femore non presenta nè collo nè trocanteri (Fig. 6); il capo articolare è unito in linea retta al corpo mediante uno strozzamento che serve di inserzione alla capsula. Il legamento terete, esteso dal margine cotiloideo al margine della testa del femore, è unito completamente alla capsula mediante una specie di piega. Ecker (1) parlando del legamento terete nella rana non fa menzione di questa particolarità.
1) A. Ecker. Die Anatomie des Frosches. Braunschweig - 1881, p. 58.
Nella Lacerta muralis, la capsula è sottilissima e il legamento terete è
rappresentato da un tendine muscolare che si inserisce al margine della testa.
Nella Testudo greca manca ogni traccia di legamento rotondo e di fovea
capitis.
Dalle cose dette ne segue la serie seguente nello sviluppo del legamento
rotondo considerato nella scala zoologica: Testudo, Lacerta, Rana, Foca
vitellina, Tapirus, Sphenodon, Struthio, Equus, Canis, Homo. In questa serie si
osservano i seguenti fatti da un lato, sviluppo progressivo dell'epifisi e
formazione del collo del femore, dall' altra graduale ascesa del legamento
rotondo da margine della testa alla sua sommità e sua trasformazione dallo
stato di semplice piega della capsula (rana, foca vitellina) a quello di un
vero e proprio legamento.
In sezioni microscopiche di embrioni di cavia disposte a serie ho potuto
verificare che nei primi momenti di formazione dell'articolazione coxo-femorale
un fascio di fibre muscolari e connettivali vanno dal pube all' estremità
superiore della epifisi femorale dove si inseriscono, formando una specie di
ventaglio, di cui la parte superiore penetra nell' acetabolo e si continua col
primo abbozzo del legamento rotondo.
La scarsezza dei mezzi non mi ha permesso di poter intraprendere
indagini più profonde, e tengo perciò a dichiarare che questa piccola parte del
mio studio non è che un modesto tentativo. Mi atterrò quindi in gran parte alle
cose dette da altri e specialmente ai lavori di Gegenbaur Sutton e Thompson per
ciò che riguarda lo sviluppo del legamento rotondo.
Le conclusioni di Gegenbaur (1) conformi in tutto a quelle che si
possono dedurre dalle mie osservazioni, tendono ad ammettere che il legamento
rotondo non sia punto il resto d'una continuità primitiva delle due superficie
di contatto dell'articolazione coxo-femorale; esso rappresenterebbe piuttosto
un apparecchio situato primitivamente all'esterno dell'articolazione, che in
seguito a movimenti di rotazione del femore finirebbe per trovarsi all'interno
della cavità articolare.
Sutton (2) e Thompson (3) sono concordi nell'ammettere due maniere di legamenti articolari: 1. ispessimenti della capsula e perciò del periostio: 2. tendini muscolari.
1) Gegenbaur - Op. cit. [Lehrbuck der Anatomie des Menschen. - Leipzig
1883.]
2) Sutton - Op. cit. [The ligamentum teres - Jahresberichte über die
Fortschritte der Anatomie und Physiologie - 1884.]
3) Thompson - On the naturae and action of certain ligaments - Iahresberichte ecc. - 1886.
Inquanto al legamento rotondo Sutton ritiene che sia di origine
muscolare e rappresenti precisamente il tendine del muscolo pettineo, il quale
se ne separa in seguito ai cambiamenti dello scheletro.
A tali conclusioni si poteva giungere prendendo in considerazione il
rapporto intimo che esiste negli animali inferiori, e nei primi momenti di
sviluppo dell'articolazione coxo-femorale degli animali superiori, tra muscolo
pettineo e legamento rotondo, rapporto che va diminuendo man mano che si sale
nella scala zoologica, e che, quantunque in maniera meno distinta, pur si
mantiene inalterato nell'uomo.
Inquanto alla piega sinoviale da me descritta, prese in esame le
considerazioni tutte che precedettero circa alla sua forma ed alla sua
posizione, intermedia tra muscolo pettineo e legamento rotondo, non che la
storia dello sviluppo di questo legamento, credo di non andare molto lungi dal
vero considerandola, sotto il punto di vista del suo sviluppo, come un residuo
della forma primitiva del legamento rotondo quale si osserva negli animali
inferiori. Essa sta a rappresentare l'anello di congiunzione tra il m. pettineo
ed il leg. rotondo perfettamente sviluppato; ovvero una dipendenza di quest'
ultimo legamento rimasta indietro nello sviluppo e nel cammino durante la sua
evoluzione e la sua ascesa alla sommità del capo femorale. Non credo si debba
considerare come anomalia o varietà anatomica perchè si rinviene costantemente;
non come vero e proprio rudimento di organo perchè esiste contemporaneamente
all' organo perfetto e perchè ha funzione assai importante come ho sopra
dimostrato.
Ad una formazione anatomica fornita di tante e così importanti attribuzioni, il che vedremo ancor meglio nel seguente capitolo, propongo di dare una denominazione speciale, e non arbitraria, ma tale che nel minor numero di parole racchiuda, per quanto sia possibile, il concetto della sua posizione e del suo significato morfologico. E un tale scopo credo si possa raggiungere chiamando coll' appellativo specifico di pettineo-foveale quella piega da me sopra descritta, e che nel suo concetto più semplice e più scientifico si può considerare quale un primitivo mezzo d'unione tra muscolo pettineo e legamento rotondo.
Quote p. 70
Già sopra dissi, e qui mi giova ripeterlo, che il capo del femore, come ha dimostrato Hyrtl, e come ho potuto confermare io stesso, non riceve sangue per mezzo del legamento rotondo; e quantunque molti anatomici sostengano che sangue realmente vi giunga per questa via, e chirurghi eminenti come Nelaton, Dupuytren, Richet attribuiscano una certa importanza a questo fatto, tuttavia si può ritenere colla grande maggioranza che la piccola quantità di sangue che il capo del femore potesse eventualmente ricevere per la via del legamento terete, non sarebbe mai sufficiente a mantenere la sua nutrizione.
Quote pp. 75-76
SPIEGAZIONE DELLE FIGURE
FIG. 1. - Semischema rappresentante l'estremità superiore di un femore umano,
colle principali linee di frattura del collo. 1/2
F. Fovea Capitis.
Tp. Trochanter minor.
FTP. Linea foveo- trocanterica inferiore.
In. Insenatura del margine della testa con i fori di nutrizione (fn.)
AB. Linea di frattura traversale intra-articolare del collo.
AC. Linea di frattura obliqua.
OQ. Asse del collo.
FIG. 2. – Estremità superiore di femore umano sinistro, disarticolato dall'
osso iliaco mediante taglio circolare della capsula, la quale rovesciata in
basso attorno al collo, lascia vedere la ripiegatura sinoviale (R). 1/2
In. Curva o insenatura del margine della testa.
Cu. Cuscinetto adiposo.
R. Piega pettineo-foveale.
Tp. Trochanter minor.
lr. Lig. teres.
FIG. 3. – Parte posteriore d' un'articolazione coxo- femorale d'uomo; lato
sinistro. La capsula è stata aperta mediante una larga finestra, l'osso iliaco
è un poco rovesciato in avanti. Vi si vedono I rapporti della ripiegatura.
Ca. Capsula.
lr. Lig. teres
R. Piega pettineo - foveale.
V. Suoi vasi.
S. Seno formato dalla medesima.
Pp. Leg. pubo-femorale.
Is. Ischio.
Pb. Pube.
AB. Linea di frattura intra-articolare trasversale del collo del femore.
FIG. 4. – Estremità superiore di femore sinistro di Canis familiaris.
Grandezza naturale.
lr. Lig. teres.
R. Piega pettineo- foveale.
Tp. Trochanter minor.
In. Curva del margine della testa.
FIG. 5. – Estremità superiore di femore sinistro di Equus caballus. 1/2
Pf. Lig. pubo- femorale.
lr. Lig. teres.
Ca. Capsula.
Tp. Trochanter minor.
FIG. 6. – Articolazione coxo- femorale di Rana temporaria. La capsula è
aperta in parte soltanto ; in parte rimane unita all' acetabolo. Si vede il
legamento rotondo parietale. Grandezza naturale.
Ca. Capsula.
lr. Lig. teres.
Ac. Acetabolo.
FIG. 7. – Femore di Testudo greca privo di fovea capitis e di legamento rotondo.
External links
Amantini C. Di una men nota ripiegatura sinoviale dell' articolazione
dell' anca. (Piega pettineo-foveale). Annali dell' Università libera di Perugia, Facoltà di medicina e
chirurgia. Vol. 1. Anno IV. 1888-89. Perugia: Tipografia di V. Santucci, 1889;
47-76. [books.google]
Authors & Affiliations
Cesare Amantini, was an assistant to the Chair of Anatomy at the University
of Perugia (Italy).
Keywords
ligamentum capitis femoris, ligamentum teres, ligament
of head of femur, blood supply, vascularization, embryology, role
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